Come descritto negli articoli precedenti, i metodi di valutazione sintetici si basano sul presupposto dell'invarianza dei principali parametri che determinano la redditività (margini sulle vendite, rotazione del capitale investito, aliquota ammortamento ecc.) permettendo una semplificazione dei calcoli del valore di impresa. La realtà dimostra però che raramente è possibile avere una sostanziale stabilità di questi parametri, soprattutto nel caso di aziende che operano in settori ciclici e/o a rapido tasso di sviluppo.
Per un'analisi più vicina alla realtà si ritiene preferibile quindi una determinazione puntuale dei valori di bilancio nel breve-medio periodo (il cosiddetto periodo di previsione, che può andare da 5 a 10 anni) mentre si ricorre all'applicazione dei metodi sintetici per quanto riguarda la fase temporale successiva (cosiddetto periodo ad infinito) utilizzando come base per i calcoli i valori ottenuti al termine del periodo di previsione analitica.
In pratica le formule già viste per il calcolo del valore con i metodi sintetici (ad esempio quella del calcolo secondo i flussi di cassa disponibili per l'azionista):
si trasformano, per tenere conto dei flussi previsti nel periodo di previsione analitica, in:
dove n è il numero degli anni del periodo di previsione esplicita.
In questa formula il valore è formato da due componenti:
- la sommatoria dei flussi di cassa nei primi n anni di previsione;
- il valore dell'azienda al periodo n (ottenuto con la formula sintetica) scontato al periodo iniziale;
Per la definizione dei risultati di bilancio dei singoli anni del periodo di previsione esplicita ci vengono in aiuto gli indici di bilancio già accennati nel secondo articolo riguardante la riclassificazione. Gli indici di bilancio sono variabili che definiscono le principali relazioni esistenti tra valori di Stato Patrimoniale e Conto Economico e tra valori del Conto Economico; in particolare, sulla base del modello di analisi finora utilizzato è possibile prevedere i seguenti indici di bilancio:
Rotazione del capitale investito: è dato dal rapporto tra il fatturato e il capitale investito di inizio periodo, in formule:
Il tasso di rotazione del capitale investito permette di stabilire il fatturato a partire dal capitale investito, in particolare, il fatturato di un determinato periodo è dato dal prodotto di questo indicatore per il capitale investito di inizio periodo.
Aliquota ammortamento: misura l'onerosità media degli ammortamenti e accantonamenti in rapporto al totale del capitale investito, dal punto di vista matematico può essere scritta come:
L'aliquota di ammortamento permette di determinare il valore degli ammortamenti a partire dal capitale investito, in particolare, gli ammortamenti maturati in un determinato periodo sono dati dal prodotto di questo indicatore per il capitale investito di inizio periodo.
Costo del debito: è l'indicatore che misura l'onerosità del debito come rapporto tra Oneri finanziari (al netto dei proventi) e Indebitamento finanziario netto, indicando il costo medio delle risorse finanziarie prese a prestito da terzi
Il costo del debito permette di calcolare l'importo degli oneri finanziari a partire dall'indebitamento finanziario netto, in particolare, gli oneri finanziari sostenuti in un determinato periodo sono dati dal prodotto di questo indicatore per l'indebitamento finanziario netto di inizio periodo.
Margine sulle vendite: è il rapporto tra Margine Operativo Lordo e Fatturato e misura la profittabilità delle vendite (cosiddetto EBITDA margin)
Il margine sulle vendite permette di determinare il valore del margine operativo lordo (e, per differenza con il fatturato, il valore dei costi operativi) a partire dal fatturato, in particolare il MOL di un determinato periodo è dato dal prodotto di questo indicatore per il fatturato del periodo.
Tax rate: è l'incidenza fiscale sugli utili (lordi) misurata come rapporto tra Imposte e Risultato al lordo delle stesse (RLI).
Il tax rate permette di stabilire il valore delle imposte (e il risultato netto) a partire dal risultato lordo, in particolare, le imposte di un determinato periodo sono date dal prodotto di questo indicatore per il risultato lordo del periodo.
In aggiunta a questi indici occorre considerare due formule aggiuntive che legano tra loro rispettivamente: utili, dividendi e patrimonio netto e investimenti, ammortamenti e capitale investito.
Utili, dividendi e patrimonio netto: il patrimonio netto al termine di un determinato periodo è dato dal patrimonio di inizio periodo più gli utili meno i dividendi dell'esercizio.
In formule tale relazione può essere scritta come:
Investimenti, ammortamenti e capitale investito: il capitale investito al termine di un determinato periodo è dato dal capitale investito di inizio periodo più gli investimenti meno gli ammortamenti.
la formula che definisce il Capitale Investito di un determinato periodo t può quindi essere scritta come:
Utilizzando queste formule e stimando le variazioni nel tempo degli indici di bilancio sarà poi possibile costruire stati patrimoniali e conti economici prospettici utili al fine del calcolo dei flussi di cassa futuri, aspetto di cui ci occuperemo nel dettaglio nel prossimo articolo.
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