Ricavi in calo ed un forte incremento degli accantonamenti su crediti portano in negativo l'utile semestrale di Unicredit che ritorna però all'utile nel secondo trimestre e conferma i target 2021. Nel dettaglio gli interessi netti diminuiscono del 3,1% a 4887 milioni di Euro mentre il margine di intermediazione è in flessione del 7,9%, penalizzato dai ricavi da negoziazione (-32,4%) e dalla diminuzione delle commissioni (-3,4%). I costi operativi diminuiscono dello 0,4% a 4937 milioni con il risultato di gestione che chiude a 3610 milioni (-16,5%) mentre gli accantonamenti su crediti balzano da 1175 a 2198 milioni (+87,1%); il risultato netto passa così da 3028 a -2286 milioni risentendo anche di minori proventi da dismissioni (l'utile netto rettificato passa invece da 2158 a 368 milioni). Meno pesante il bilancio del secondo trimestre con l'utile netto contabile a 420 milioni e quello rettificato a 528 milioni. La società ha confermato l'obiettivo di un utile netto sottostante tra 3 e 3,5 miliardi nel 2021.
Sulla base di queste informazioni abbiamo modificato la nostra valutazione su Unicredit riducendo il margine di interesse e il tasso di crescita delle commissioni (da -2% a -3%) inoltre abbiamo alzato di un punto il cost income ratio su tutto il periodo di previsione. Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 18,1 miliardi di Euro, un risultato di gestione a 5,78 miliardi ed un utile di -1,71 miliardi che dovrebbe tornare positivo (2,15 miliardi) nel 2021.