Eni chiude il primo semestre con ricavi e margini in calo ma rivede al rialzo gli obiettivi di generazione di cassa e conferma gli impegni di remunerazione degli azionisti. Nel dettaglio i ricavi della gestione caratteristica sono scesi da 44,65 a 41,33 miliardi di Euro (-7%) mentre l'utile operativo è passato da 4251 a 3490 milioni (da 8223 a 6362 milioni il dato adjusted); anche l'utile netto di competenza ha registrato una contrazione passando da 1872 a 1715 milioni (da 661 a 543 milioni nel secondo trimestre). In calo infine l'indebitamento finanziario netto a quota 15,91 miliardi dai 18,63 miliardi di fine 2024.
Nel semestre la società ha ridotto la produzione a 1,66 milioni di barili equivalenti (-4%) in presenza di prezzi medi del Brent in calo del 15% mentre quelli del gas sono saliti del 3%.
Per l'intero esercizio Eni si attende un Cash Flow Operativo adjusted a circa 11,5 miliardi di Euro (+0,5 miliardi) e conferma il dividendo di 1,05 Euro ed il buyback di almeno 1,5 miliardi.
Sulla base dei dati comunicati abbiamo rivisto la nostra previsione su Eni riducendo di un punto il tasso di crescita dei ricavi atteso nell'anno in corso e riducendo al 20,5% la stima relativa all'EBITDA margin di lungo periodo. Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 85,7 miliardi di Euro, un Mol a 15,5 miliardi ed un risultato operativo a 5,1 miliardi; il risultato netto dovrebbe raggiungere quota 3,4 miliardi (in miglioramento a 3,9 miliardi nel 2026).