Il miglioramento del contesto di mercato, con la risalita dei prezzi degli idrocarburi, consente ad Eni di ritornare in utile e decidere un consistente aumento dei dividendi. Nel dettaglio i ricavi della gestione caratteristica sono passati da 22,03 a 30,79 miliardi di Euro (+40%) mentre l'utile operativo è passato da -3775 a +3857 milioni; anche l'utile netto di competenza si è riportato in positivo a 1103 milioni dai -7335 milioni del I semestre 2020. In calo infine l'indebitamento finanziario netto a quota 15,32 miliardi dai 16,59 miliardi di fine 2020.
Nel semestre la società ha ridotto la produzione a 1,65 milioni di barili equivalenti (-6%) in presenza di prezzi medi degli idrocarburi in Euro in aumento del 63%. Per l'intero esercizio Eni si attende una produzione giornaliera di 1,7 milioni di barili equivalenti ed un cash flow operativo superiore a 10 miliardi di Euro.
Grazie al miglioramento dei fondamentali dello scenario energetico la società ha deliberato un incremento di oltre il 100% del dividendo (a 0,86 Euro ad azione) e l'avvio di un programma di buyback per 400 milioni di Euro.
Sulla base dei dati comunicati abbiamo rivisto la nostra previsione su Eni alzando al 45% la crescita attesa dei ricavi nel 2020 e abbassando di 1,2 punti la stima relativa all'EBITDA margin di lungo periodo, inoltre abbiamo rivisto il payout coerentemente con le nuove indicazioni della società. Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 65,2 miliardi di Euro, un Mol a 14,8 miliardi ed un risultato operativo a 7,13 miliardi; il risultato netto dovrebbe raggiungere quota 2,86 miliardi (3,77 miliardi nel 2022).