Eni chiude il 2020 con ricavi e margini in forte calo ed una perdita contabile di oltre 8,5 miliardi ma mostra timidi segnali di miglioramento nel quarto trimestre. Nel dettaglio i ricavi dell'esercizio passano da 71 a 44,9 miliardi (-36,7%), il margine operativo lordo è più che dimezzato a 7,55 miliardi, il risultato operativo passa da 6,43 a -3,28 miliardi ed il risultato netto registra un rosso di 8563 milioni dai +148 milioni del 2019 (da 2876 a -742 milioni l'utile netto adjusted). Dal punto di vista patrimoniale si registra un indebitamento finanziario netto in lieve diminuzione a 16,6 miliardi dai 17,1 miliardi di fine 2019. Nel quarto trimestre i ricavi sono rimasti in forte calo sullo stesso periodo dell'anno precedente a 11,9 miliardi (-27,5%) ma il risultato operativo è tornato positivo (275 milioni da -178 milioni) e la perdita netta si è ridotta da 1889 a 723 milioni.
La società ha presentato il piano industriale 2021-24 che prevede una crescita media della produzione di idrocarburi del 4%, investimenti per 28 miliardi di Euro, un free cash flow cumulato di 17 miliardi di Euro ed una migliorata remunerazione degli azionisti (+8% rispetto alle precedenti ipotesi con l'aggiunta di un buyback di 300 milioni di euro l'anno, in presenza di prezzi del Brent superiori a 56 dollari al barile).
Sulla base di quanto comunicato abbiamo modificato la nostra valutazione su Eni alzando al 25% il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2021 e aumentando di 1,6 punti l'Ebitda margin di lungo periodo. Per l'esercizio in corso prevediamo ricavi a 56,2 miliardi di Euro, un risultato operativo di 4,4 miliardi ed un utile di esercizio di 1,63 miliardi (in ulteriore miglioramento a 2,86 miliardi nel 2022).