Eni continua a risentire del difficile contesto congiunturale, chiudendo il trimestre con risultati in peggioramento sull'anno precedente, ma conferma gli obiettivi sui risultati consolidati di Gruppo. I ricavi del periodo gennaio-settembre ammontano a 65,3 miliardi di Euro (-5%) mentre l'utile operativo passa da 7401 a 5611 milioni (11623 milioni nella versione adjusted con un -17% sullo stesso periodo dell'anno precedente); il risultato netto adjusted passa da 6718 a 4429 milioni (2394 milioni il risultato netto di competenza dai 4598 milioni dello stesso periodo del 2023). Nel terzo trimestre i ricavi sono stati pari a 20,7 miliardi (-7% sullo stesso periodo del 2023), il risultato operativo è passato da 3126 a 1360 milioni e l'utile netto è stato di 522 milioni (dai 1916 milioni del terzo trimestre 2023). Dal punto di vista patrimoniale, l'indebitamento finanziario netto è salito a 167538 milioni di euro dai 14896 milioni di fine 2023.
Nei primi nove mesi dell'anno la produzione di idrocarburi della società è stata di 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno (+4% sull'anno precedente) mentre i prezzi medi del greggio sono risultati in aumento dell'1% (-8% nel terzo trimestre).
Per l'intero esercizio la società prevede di realizzare un Ebit adjusted di circa 14 miliardi, un flusso di cassa di circa 13,5 miliardi ed investimenti inferiori a 9 miliardi (6 miliardi al netto delle dismissioni).
Sulla base di questi dati abbiamo ridotto al -5% il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2024 e rivisto al ribasso di un punto la stima dell'EBITDA margin (-0,5 punti nel lungo periodo). Per il 2024 prevediamo ricavi a 90,1 miliardi di Euro, un Mol di 17,7 miliardi ed un risultato operativo di 8,6 miliardi; l'utile dovrebbe toccare quota 4,6 miliardi (5 miliardi nel 2025).