L’economia italiana sta vivendo una fase di forte crescita accompagnata da un ritorno della fiducia di famiglie e imprese sui livelli massimi di sempre; per molte aziende si tratta di un semplice recupero dei livelli persi durante il lockdown del 2020 ma per altre, soprattutto quelle industriali, sono stati già ampiamente superati i livelli del 2019, ultimo anno senza emergenza sanitaria.
Ciò emerge chiaramente dai numeri che possono essere desunti dalle semestrali delle principali società quotate sul listino domestico. L’analisi dei risultati aggregati di ricavi, margini e utili delle 40 società del Ftse Mib mostra una netta prevalenza di segni più e variazioni quasi sempre a due cifre di fronte alle principali voci di conto economico che diventano progressivamente più ampie scendendo verso la “bottom line”. I risultati aggregati delle 40 società quotate facenti parte del paniere Ftse Mib mostrano un ritorno all’utile per 25,7 miliardi di Euro dopo il rosso di 6,6 miliardi del primo semestre 2020. Il rimbalzo è guidato dalla categoria industria-servizi che chiude con utili aggregati per 16,5 miliardi (-9,2 miliardi nel I semestre 2020) mentre le banche mettono a segno una crescita degli utili del 467,4% a 7,2 miliardi, e le assicurazioni registrano un balzo del 61,1% a 2,1 miliardi. Nel complesso solo 2 società su 40 (Saipem e Telecom Italia) chiudono in perdita la prima parte dell’anno mentre 37 riescono a mettere a segno un incremento del risultato netto. Focalizzando l’attenzione sulle singole aziende sono Stellantis, Eni, Unicredit e CNH Industrial a mostrare i miglioramenti più rilevanti in termini assoluti, passando tutte da un risultato negativo ad uno positivo mentre le migliori variazioni in termini percentuali, per chi partiva già da un dato positivo, sono di Amplifon, Bper Banca, Banco Bpm, Mediobanca e Leonardo, tutte con variazioni a tre cifre.
I dati analitici evidenziano che la totalità delle società appartenenti alla categoria assicurazioni e banche mostra risultati netti in crescita sull’anno precedente, mentre i segni più sono in netta maggioranza tra le società industriali/di servizi (86,2%).
Per avere un quadro più completo dell’andamento operativo delle aziende considerate è necessario però entrare dettaglio delle determinanti della redditività lorda ossia la crescita (dei ricavi) e i margini percentuali sulle vendite; il nostro modello di analisi, inaugurato nel lontano 2003, prevede le seguenti dimensioni:
- crescita ricavi*: bassa (se inferiore al 5%) o alta (se superiore);
- variazione marginalità lorda **: positiva o negativa;
dall’incrocio delle diverse opzioni si originano quattro diverse categorie di aziende che abbiamo a suo tempo identificato con termini inglesi: stars, cost cutters, growth driven e black holes (si vedano in proposito la matrice sottostante ed il file allegato).
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Crescita ricavi
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Bassa
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Alta
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Variazione
Margini
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Positiva
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Cost Cutters (6)
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Stars (19)
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Negativa
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Black Holes (4)
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Growth Driven (11)
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Dalla distribuzione dei dati relativi al primo semestre 2021 nei quattro quadranti e tra le differenti macrocategorie di aziende è possibile notare che:
- dopo un primo semestre 2021 condizionato da un lockdown che aveva prodotto una maggioranza di “black holes”, le aziende “stars” tornano ad essere la categoria predominante, sfiorando il 50% del totale ed includendo al loro interno gran parte delle società a maggiore capitalizzazione come Eni, Stellantis, Intesa SanPaolo e Unicredit;
- anche la crescita è tornata prepotentemente in auge con il 75% delle società (30 su 40) che si posiziona nei riquadri di destra (crescita dei ricavi superiore al 5%);
- le società industriali e di servizi sono il gruppo con la maggiore concentrazione di “stars” (14 su 28) e, al tempo stesso, l’unico ad avere al suo interno dei “black holes”, mentre le banche vedono una distribuzione più regolare tra stars, growth driven e cost cutters (rispettivamente 4, 3 e 3) e le società assicurative mostrano una esatta ripartizione tra “stars” e “cost cutters” (una società per categoria);
- la crescita dei ricavi è più elevata nelle categorie assicurazioni (+32,3%) e banche (+25,9%) seguite dal +14,6% del gruppo industria-servizi (+13,7% al netto delle società che hanno avuto una modifica nel perimetro di consolidamento) mentre per quanto riguarda la marginalità aggregata vincono le banche con un +248,7% seguite da industria/servizi (+62,2%) e assicurazioni (+28,8%);
I risultati fotografano chiaramente un’economia in forte ripresa, ad un tasso paragonabile forse solo al boom degli anni 60; i tassi di crescita maggiori, evidenziati dal settore finanziario, dipendono dal fatto che alla crescita dei ricavi da servizi si è aggiunta la componente dei proventi da trading (e/o da valutazione al fair value delle attività finanziarie) che nello stesso periodo dello scorso anno aveva agito con segno opposto. Tenuto conto di questo fattore risultano più significative le performance del gruppo industria/servizi che, almeno per la componente strettamente industriale***, ha già superato, per ricavi, margini e utile, i valori del 2019.
Passando alle performance azionarie, anche per il 2021 sono stati calcolati i risultati di stars, growth driven, cost cutters e black holes nei primi 9 mesi dell’anno in relazione all’andamento della crescita del volume d’affari e dei margini sulle vendite. Le performance medie delle quattro categorie vedono i seguenti risultati a livello di TRS**** per il periodo Gennaio - Settembre:
- stars +28,51%
- cost cutters +27,87%
- growth driven +20,07%
- black holes -3,51%
Come sperimentato anche in passato è possibile verificare un progressivo abbassamento dei risultati medi nel passaggio da stars a black holes; nelle categorie intermedie (cost cutters e growth driven) quest’anno sono stati premiati maggiormente i primi che mostrano un dato medio non lontano da quello della categoria top ma è possibile notare come queste posizioni si siano invertite più volte nel corso degli anni.
I risultati confermano ancora una volta che crescita ed incremento della marginalità funzionano in qualsiasi fase di mercato e sono la migliore ricetta per sovraperformare il mercato nel lungo periodo.
C.G.
Note:
* Per quanto riguarda le aziende finanziarie si prendono in considerazione il margine di intermediazione per le banche e i ricavi netti (premi emessi + commissioni nette + utili da investimenti) per le compagnie di assicurazione
** Per marginalità lorda si utilizzano: Ebitda margin per le società industriali e di servizi; risultato di gestione / margine di intermediazione per le banche e risultato prima delle imposte / totale ricavi per le assicurazioni
*** Nel gruppo sono incluse: Amplifon, Buzzi Unicem, Campari, CNH Industrial, Diasorin, Ferrari, Interpump, Leonardo, Moncler, Pirelli, Prysmian, Recordati, STMicroelectronics e Tenaris
**** TRS (Total Return to Shareholders): performance azionaria + dividendi (non reinvestiti) nel periodo 01 gennaio – 30 settembre 2021
» Download: Semestrali 2021 (file .xlsx)